Materiale elettrico, mercato in salute nel 2022

Il 2022 è stato un anno complessivamente positivo per il mercato dei prodotti e dei materiali elettrici. Nonostante il conflitto in Ucraina, e le relative criticità che hanno influenzato l’economia di numerosi settori produttivi e commerciali, il comparto è riuscito ad assorbire il contraccolpo, grazie soprattutto alla crescita del fotovoltaico. Gli incentivi statali per l’efficientamento energetico delle unità abitative hanno avuto un ruolo importante da questo punto di vista, alimentando in particolar modo la domanda proveniente dal mercato residenziale.
Il punto della FME sul mercato elettrico
Intervistato dal canale YouTube “Mercato Totale”, il presidente della FME (la Federazione Nazionale Grossisti Distributori Materiale Elettrico), Ezio Galli, ha fatto il punto sul mercato del materiale elettrico italiano: “Sicuramente il 2022 è stato un buon anno, a dispetto di tutte le paure legate alla guerra. Ovviamente, ci ponevamo delle domande; però poi alla fine è stato un ottimo anno per tutte le aziende, è stato un anno con due velocità diverse; il fotovoltaico ha viaggiato in maniera molto importante: in alcune regioni, come ad esempio la Lombardia, ha superato, in termini di fatturato, i cavi, che sono il primo comparto da questo punto di vista. Tanto per dare un’idea di quanto il fotovoltaico abbia inciso sull’andamento di tutto il mercato; se andiamo a vedere tutto quello che non è cavo o fotovoltaico, registriamo un +17%. Credo che sia stato un anno in cui tutti hanno lavorato bene, c’è stata un po’ di preoccupazione per la cessione del credito legato al fotovoltaico, che era stato bloccato a febbraio”.
La composizione del mercato e i possibili sviluppi futuri
Quando si parla di ‘materiale elettrico’ si fa riferimento ad una categoria merceologica estremamente ampia, che include tanto componenti di base (cavi, prese, interruttori) quanto apparati complessi (condizionatori, climatizzatori, pannelli fotovoltaici etc.), destinati a contesti applicativi di tipo civile, industriale e terziario.
Per quanto riguarda i canali di distribuzione, invece, vi è una maggiore diversificazione rispetto al passato, soprattutto in relazione alla vendita al dettaglio delle cosiddette ‘serie civili’ e dei grandi elettrodomestici quali i sistemi di condizionamento o climatizzazione. L’e-commerce ha fatto registrare un notevole sviluppo negli ultimi anni, non solo in relazione alla grande distribuzione ma anche nella vendita al dettaglio, in cui operano numerosi shop online altamente settoriali. Questi offrono agli utenti la possibilità di sfogliare (idealmente) un ampio catalogo digitale, anche solo per raccogliere informazioni tecniche dettagliate o confrontare i prezzi con altri rivenditori (fisici e digitali).
In uno scenario di questo tipo, quindi, il numero di utenti che sceglie di acquistare un grande elettrodomestico o finanche un climatizzatore in un e-commerce specializzato come, ad esempio, www.emmebistore.com, è destinato fisiologicamente a crescere nei prossimi anni. I vantaggi del commercio elettronico, infatti, interessano tanto i potenziali clienti quanto i retailer: da un lato, aumenta esponenzialmente l’offerta alla quale è possibile accedere mentre, dall’altro, diventa possibile raggiungere una platea di consumatori molto più ampia.
In aggiunta, la ricerca di soluzioni vantaggiose dal punto di vista economico resta uno dei principali driver dell’e-commerce, anche per il settore del materiale elettrico. Sul breve periodo, invece, il mercato potrebbe risentire del perdurante aumento dei costi dell’energia; come ha sottolineato Ezio Galli nell’intervista di cui sopra, “quest’anno credo che vedremo un cambio di rotta del fotovoltaico perché nel 2022 era prevalentemente residenziale, con qualcosa dal terziario, in quanto legato al bonus 110%. Qualcosa dal comparto residenziale ci sarà ancora, ma se il comparto energia continua a mantenere dei livelli di prezzo così alto, noi abbiamo già avuto richieste da parte delle aziende per l’installazione di impianti fotovoltaici. Non esiste più il ‘conto energia’ che ti permette di rientrare dell’investimento fatto, ma è il costo dell’energia che ti fa rientrare. In tal senso, il fotovoltaico potrebbe crescere ancora di più, dal momento che un’azienda mette in gioco potenze nettamente superiori rispetto al residenziale o al terziario”.