Grande successo dellāevento āModeling and Simulation for Next Generation Aircraft Designā tenutosi lo scorso 16 aprile a Pomigliano dāArco
Grande successo dellāevento āModeling and Simulation for Next Generation Aircraft Designā tenutosi lo scorso 16 aprile a Pomigliano dāArco
Kilometro Rosso, in collaborazione con ProBrixia ā Azienda Speciale della Camera di Commercio di Brescia, organizza e promuove il 19 e 20 marzo il āTechnology Dayā, iniziativa che si propone di favorire gli incontri di business tra aziende italiane ed estere (europee ed extra-europee) del settore automotive.
Lāazienda come sistema di conoscenze integrate ĆØ destinata ad indirizzarsi sempre di più verso lāICT, Information Technology. Social network, virtual community, cloud community, grazie alle nuove tecnologie collaborare per gli stakeholder ĆØ diventato più semplice ed economico, la chiave per lo sviluppo aziendale
La Innovation Executive Conference che si è tenuta al Kilometro Rosso può essere definita come il primo momento in Italia in cui si racconta il valore delle tecnologie di simulazione a persone non tecniche, ma ai dirigenti delle aziende manifatturiere.
PerchƩ i dirigenti dovrebbero interessarsi di uno strumento tecnico e come ANSYS sta cercando di aiutarli?
Una parte del mio lavoro consiste nellāincontrare i massimi dirigenti di aziende multinazionali in tutto il mondo per aiutarli a visualizzare come la simulazione, integrata nel processo di sviluppo del prodotto, possa portare a benefici strategici importanti per la competitivitĆ dellāazienda stessa. La fase in cui si impiegava la simulazione solo per migliorare le prestazioni dei prodotti o di ridurre il time to market ĆØ superata. Questi valori, seppur sempre importanti, passano in secondo piano di fronte allāenorme vantaggio che si ottiene prendendo la simulazione come base per tutto il processo di progettazione stesso, modificandolo in maniera sostanziale.
Il concetto di āSimulation Driven Product Developmentā, in cui viene utilizzata la simulazione sistematicamente sin dalle prime fasi della progettazione fino alla prototipazione e test, richiede un cambiamento metodologico e culturale del modo in cui nuovi prodotti vengono sviluppati. Accade quello che Bob Tickel, Direttore dellāAnalisi presso unāazienda internazionale che si chiama Cummins, ha chiamato āil passaggio da una cultura test-centrica a unāanalisi-centrica, favorito dalla facilitĆ dāuso e affidabilitĆ degli strumenti oggi disponibiliā.
Un cambiamento cosƬ drammatico non può essere fatto senza il supporto del top management aziendale e dellāimprenditore. Anche se gli utenti e i loro manager diretti sono convinti che la simulazione sia la soluzione da adottare, ĆØ come viene implementata che fa la differenza. La modifica di processi e gli investimenti richiesti (spesso soprattutto in termini di impegno iniziale delle persone) non sono pensabili se non cāĆØ un forte commitment di proprietĆ o direzione generale. Inoltre queste persone sono le uniche che riescono ad avere una visione abbastanza ampia per comprendere tutte le implicazioni startegiche di queste scelte e non fermarsi al banale, seppur interessante, risparmio in prototipi e tempo.
PerchĆØ ANSYS a questa conferenza?
PerchĆØ il top management non ĆØ sempre consapevole di cosa sia la simulazione, e soprattutto di quali vantaggi ne stanno traendo le aziende ābest in classā nel mondo.Ā I nostri utenti spesso trovano nel management un ostacolo alle loro idee e ci chiedono spesso di aiutarli a far comprendere il motivo per cui richiedono determinati investimenti in software e formazione. In Italia si ĆØ ancora indietro, e non di poco, rispetto ad altre nazioni europee come la Germania, ma anche Francia e Inghilterra. I rischi non sono pochi: il divario che si crea ora potrebbe non essere facile da recuperare. Ć evidente che questi argomenti sono di interesse per i vertici delle aziende, addirittura più che per i tecnici stessi. Inoltre, non dimentichiamoci che il peso strategico di fattori come innovazione sul prodotto/processo, la sostenibilitĆ ambientale ed energetica, il costo di gestione dellāingegneria e lāintegritĆ di prodotto (qualitĆ , affidabilitĆ , robustezza..) sono di solito decisioni prese ad alto livello, che verranno solo controllate poi dal management intermedio. Ć quindi importante che il dirigente sia consapevole di come, per esempio, oggi alcuni prodotti si sviluppino in un decimo del tempo rispetto agli anni scorsi o si possa raggiungere con un solo prodotto obiettivi come innovazione, riduzione dei costi e riduzione dei tempi di sviluppo mantenendo la garanzia dellāaffiĀ dabilitĆ dello stesso quando fino a pochi anni fa si sarebbe dovuti scendere a pericolosi compromessi.
Qual ĆØ il futuro di queste tecnologie? Cosa sta accadendo in Italia e nel mondo?
Stiamo andando verso la simulazione pervasiva: un mondo dove ogni prodotto coinvolgerĆ in modo continuo la simulazione durante ogniĀ fase di sviluppo, perchĆ© questo sarĆ lāapproccio conveniente per āfare bene la prima voltaā. Questo significa che ogni decisione verrĆ supportata da decine, centinaia o migliaia di analisi, facilitate da software che permettono agli ingegneri unāaltissima produttivitĆ e velocitĆ , concentrando le loro competenze sullāanalisi dei dati.
In Italia, come nel resto del mondo, ci sono aziende molto diverse tra loro per dimensioni, ma soprattutto per apertura mentale verso lāinnovazione. Molte hanno paura degli investimenti, altre di stravolgere i loro processi. Per questo noi abbiamo un approccio consulenziale e le aiutiamo attraverso piani di implementazione commisurati a ogni singola realtĆ . Certo una societĆ aeronautica, abituata alla tecnologia, ĆØ di solito più propensa a considerare la simulazione rispetto ad una societĆ del settore alimentare. Sareste comunque sorpresi di vedere tutti i settori in cui la simulazione ĆØ applicabile ed ĆØ giĆ applicata: siamo quindi giĆ tutti sullo stesso percorso. LāItalia vive una situazione particolare: alcune aziende sono dei gioielli grazie a imprenditori illuminati che hanno fatto come tedeschi e francesi, investendo e rinnovandosi durante la crisi. Molti sono rimasti fermi a guardare una rivoluzione silenziosa e rischiano ora di dover rincorrere i concorrenti. Ć di fondamentale importanza capire inoltre che lo strumento offre potenzialitĆ diverse a seconda di come viene implementato. Alcune aziende simulano solo componenti singoli, altri interi sistemi. Alcuni non utilizzano le capacitĆ dei software di accoppiare i risultati di analisi fatti su fisiche diverse (elettromagnetica, strutturale, fluidodinamica, acustica…), gestire scale diverse (nano e micro componenti), domini multitempo (chiaro lāesempio tragico delle torri gemelle quando lāimpatto con un aereo, un evento misurabile in un paio di secondi, ha creato un crollo a distanza di ore), valutare lāazione del tempo sul sistema (per prevenire guasti dopo anni dallāacquisto o per valutare/allungare i cicli di manutenzione). Le aziende leader utilizzano il design exploration, la possibilitĆ di automatizzare lāesplorazione di soluzioni diverse alla ricerca dellāoptimum, senza scartare quelle più originali ed innovative che potrebbero portare ad innovazioni importanti ma che spesso oggi si tralasciano per lo sfavorevole rapporto costo/rischi/benefici.
Abbiamo visto un grande esempio di come una società può essere estremamente innovativa anche producendo prodotti comuni come un ventilatore o un aspirapolvere. Guardando al caso Dyson, qual è il ruolo che la tecnologia, e la simulazione in particolare, deve avere nei processi aziendali?
Io non sono il primo a dire che il mondo ĆØ sempre più piccolo: il concorrente di oggi magari si trova a migliaia di chilometri di distanza, in un altro continente e non possiamo capire da cosa derivi il suo vantaggio competitivo perchĆØ ci ĆØ difficile avere informazioni sulla sua strategia, sui suoi processi, sulle tecnologie che usa. Per mantenere noi stessi un vantaggio competitivo sostenibile nel tempo dobbiamo innovare con costanza e rapidamente, riducendo nel contempo i rischi intrinseci nel fare innovazione in costrizione di budget e tempi perchĆØ nessuno può permettersi di fare errori. Il loro costo ĆØ elevatissimo, come ci insegnano casi come quello di BP e del disastro del Golfo del Messico. Dyson dimostra che con la tecnologia possiamo sopperire al vantaggio legato al costo del lavoro e subire molto meno la concorrenza della Cina: un ventilatore oggi si vende a 30 Euro, quello di Dyson a 200 Euro. Il problema ĆØ che lāapproccio tradizionale non riesce a governare tutte le variabili coinvolte nello sviluppo di un prodotto innovativo, sostenibile, che costi poco, che sia sviluppato velocemente e che risulti affidabile nel tempo.
Quindi, aziende che vogliono emergere come leader di domani sono passate al mondo virtuale, al fine di testare anche idee insolite o addirittura considerate folli da cui potrebbero derivare esperienze importanti, nuovo know-how,Ā innovazioni dirompenti. Chi avrebbe mai immaginato un ventilatore senza pale, appena 2 anni fa? Non dobbiamo uccidere la creativitĆ delle nostre persone, ma dare loro strumenti per verificare in modo rapido ed economico quante più idee possibile per poi portare alla direzione aziendale lāidea stessa insieme alle prove della sua fattibilitĆ .
Le persone spesso chiedono quale sia il costo di simulazione. Dalla conferenza, sembra che sia più corretto chiedersi quale sia il costo di non usarla….
Esattamente. Ć facile misurare il costo della simulazione (costo del software, hardware e risorse di ingegneria). Come spiegato durante la conferenza, cāĆØ una parte di ārisparmioā sui costi che ĆØ facilmente visibile e riguarda, ad esempio, lāeliminazione di molti prototipi fisici. Ma questa ĆØ la punta dellāiceberg. Noi incoraggiamo fortemente le imprese a calcolare i risparmi e a valutare il valore reale della simulazione. Ma il costo intangibile del non usare la simulazione ĆØ ancora più grande: cosa succede ritardando il lancio di un prodotto? E se nel frattempo la concorrenza arriva prima di noi? Cosa succede se un prodotto nuovo si guasta e crea problemi ai nostri clienti? Quanto vale il danno in immagine e fiducia, e quanto costa recuperarlo? Jim Cashman, CEO di ANSYS,Ā ha sottolineato in un suo discorso, come oggi il costo di un errore può essere insostenibile anche per unāazienda di grandi dimensioni. Alla conferenza sono stati citati diversi casi: analizzati gli impatti non solo economici, ĆØ stato opportuno risparmiare durante lo sviluppo? Abbiamo anche evidenziato come in realtĆ molte sono le aziende che usano la simulazione e poche quelle che la usano correttamente.
Le ābest practicesā che abbiamo individuato sono: farne un uso sistematico, fin dalle prime fasi del processo; usare lāanalisi parametrica per studiare scenari, valutare soluzioni e prendere decisioni; gestire il know-how aziendale, usando la simulazione per fare esperienza e gestendone i risultati in modo che diventino un patrimonio riutilizzabile; gestire la complessitĆ attraverso sistemi software intelligenti ed adattativi.
Un recente sondaggio svolto da Aberdeen Group quantifica con chiarezza la differenza tra le aziende di maggior successo e tutti gli altri in termini di gestione di ingegneria della conoscenza: lāimpiego efficace della simulazione non dipende dai tecnici, che conoscono le potenzialitĆ della tecnologia, ma dagli executive delle aziende che temono, di fronte a ciò che non conoscono, di commettere un errore nel deciderne lāimplementazione. Ć la stessa Aberdeen Group a dirci che invece questo ĆØ lāerrore vero. Questo ĆØ il motivo per cui Ansys, da leader mondiale della tecnologia, si ĆØ evoluta da realizzatore di software a consulente per supportare le aziende a quantificare correttamente i benefici e prendere decisioni tali da poter rimanere competitivi, anche di fronte ad una concorrenza globale.
Integrare il sistema della ricerca con quello produttivo ĆØ il compito dell’Agenzia per l’Innovazione. Il suo ritratto l’ha tracciato Business & Gentlemen nell’ambito dello speciale sull’innovazione
Speciale Innovazione – Parte terza
LāAgenzia per lāInnovazione, istituita con la legge finanziaria del 2006, e sottoposta ai poteri di indirizzo e vigilanza del Ministro per la Pubblica Amministrazione e lāInnovazione, ha lo scopo di integrare il sistema della ricerca con quello produttivo attraverso lāindividuazione, valorizzazione e diffusione di nuove conoscenze, tecnologie, brevetti ed applicazioni industriali prodotti su scala nazionale ed internazionale.
L’innovazione ĆØ regina in Lombardia: qui ĆØ concentrata la più imponente percentuale di imprese dedite ai settori più innovativi. Nello speciale di B&G tutti i numeri
Speciale innovazione – Parte seconda
Sono oltre 28 mila le imprese high tech lombarde, pari al 21,8% nazionale. Milano prima in Italia per numero di imprese con quasi 16 mila dedite ai settori più innovativi. Mentre lāimport tecnologico lombardo, nel 2008, ĆØ pari al 58,6% di quello nazionale (17 miliardi), lāexport il 36% per un importo di oltre 7 miliardi di euro.
Bisogna saper investire su soluzioni allāavanguardia non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche organizzativo e di sistema. Parola di Attilio Martinetti, direttore generale dellāAgenzia nazionale per lāInnovazione e giĆ direttore di Innovhub, lāAzienda speciale della Camera di commercio di Milano dedicata a questo tema
Speciale Innovazione – Parte prima
Guardare e investire nellāinnovazione per essere competitivi. Unāinnovazione non solo tecnologica ma soprattutto organizzativa e di sistema, capace di puntare e investire prima di tutto sulle persone e sulla ricerca applicabile alle imprese, in tutti i settori.