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Abiti & Stile, per il bussinessman la forma e’ sostanza

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Anche nel business lo stile diventa un fattore determinante per un dirigente di successo. Ecco alcuni consigli anche se conta molto “l’eleganza naturale”

Bastano sette secondi per fare un’ottima o una pessima impressione alla persona che abbiamo di fronte. E allora sia che si tratti dell’incontro con un importante cliente che di un colloquio di lavoro, occorre non trascurare il look. Soprattutto quando si è dei manager di successo che attraverso la propria immagine veicolano quella della loro azienda. Perché diciamocelo, l’abito non farà il monaco, ma lo stile in azienda conta eccome. La giornalista e scrittrice Cinzia Felicetti, ex direttore di Cosmopolitan e consulente editoriale delle maggiori casi editrici italiane, all’argomento ha dedicato addirittura un libro dall’eloquente titolo “L’abito fa il manager”: circa duecentocinquanta pagine in cui dispensa consigli per creare quello che lei chiama il proprio Power Look personale. In pratica una vera e propria guida allo stile di successo sia per lui che per lei, che altro non è che una rivisitazione del suo workshop “Dress to impress”, creato per i corsi Mba organizzati da Sda Bocconi. Uno spazio per insegnare ai futuri manager che spesso leadership e stile vanno a braccetto. La prima regola per dare un’immagine di successo è quindi quella di non trascurare il proprio guardaroba, dando a moda e stile l’importanza che meritano. Senza dimenticare che oltre ad essere imprenditori, si è anche italiani: non si può infatti ignorare il fatto che nel Belpaese, da sempre riconosciuto come patria della moda, l’industria fashion, con le sue circa 97 mila imprese, i suoi 850 mila addetti e un fatturato che secondo le previsioni della Camera nazionale della moda nel 2008 dovrebbe quasi sfiorare i 70 milioni di euro, fa ancora la parte del leone. E allora ecco che abiti e accessori diventano fondamentali, sia per il businessman che per la businesswoman, per trasmettere autostima, autorevolezza, affidabilità e creatività: insomma, quelli che dovrebbero essere i quattro capisaldi per ogni manager che si rispetti e che se non vorrà farsi trovare impreparato dovrà tenere bene a mente qualche semplice ma utile consiglio. Cinzia Felicetti parte da ciò che potrebbe essere dato per scontato ma che in realtà non lo è: l’igiene personale, con alcune dritte che vanno dalla scelta del profumo, al lavaggio e al taglio dei capelli, fino al maquillage per lei e ad una buona rasatura per lui. Si passa poi ai consigli per avere un guardaroba in grado di soddisfare ogni esigenza del manager, al quale, per dirla nel linguaggio del marketing, viene chiesto di pensare a se stesso come a un brand prestigioso. Già, perché secondo Cinzia Felicetti, se “un involucro curato trasmette perfetta padronanza della situazione, ottima organizzazione del tempo, sicurezza nelle proprie capacità”, al contrario un aspetto trasandato rischia di fare l’effetto opposto veicolando messaggi negativi come “ansia, difficoltà nella gestione delle cose da fare, negligenza, scarso amor proprio”. Come evitare di cadere in défaillance di questo genere? Prima di tutto dicendo no al doppiopetto e al gessato con la riga troppo larga per lui e a tutto ciò che è troppo corto e troppo strizzato per lei. Banditi anche i bijoux maschili di tutti i tipi, dalla collanina – souvenir al braccialetto brasiliano. Sì invece ai gemelli, ma solo su un look elegante e su camicie dal polsino doppio, e ai gioielli per le donne purché indossati con parsimonia. E se ogni businesswoman che si rispetti dovrebbe accuratamente evitare french manicure e corse sugli stiletti nei corridoi aziendali, per il manager la scelta della cravatta si rivela di fondamentale importanza: sì a colori come il blu e il grigio, con stampe ammesse solo se richiamano il colore della camicia e non sono più grandi dell’impronta di un dito. Anche se, avverte Cinzia Felicetti “per vestirsi con classe non è sufficiente assecondare il gusto personale o il trend imperante. Si tratta di un’operazione strategica più duratura e letteralmente tailor made, volta a valorizzare fisicamente i punti forti, a distogliere l’attenzione da quelli meno fulgidi e a veicolare un senso di autorevolezza, sicurezza di sé”. Quella che Cinzia Felicetti in due parole chiama “eleganza naturale”.

Citazione
Lo stile è l'abito dei pensieri, e un pensiero ben vestito come un uomo ben vestito, si presenta molto meglio
Philip Dormer Lord Chesterfield