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Economia/Imprese

Il distretto Hi-tech di Vimercate

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Un distretto Hi-tech che raggruppa oltre un centinaio di aziende: è quello di Vimercate, nel Milanese, una realtà che B&G, nell’ambito dell’inchiesta sulle reti e sui distretti, racconta attraverso il ritratto tracciato dal suo presidente, Adriano De Maio.

Speciale Reti e Distretti – Parte quarta

Circa 150 aziende per 12000 addetti.  Sono i numeri che caratterizzano il distretto Hi-tech Milano e Brianza con sede a Vimercate. Le priorità su cui il sistema si sta muovendo, come spiega il presidente designato del Distretto, il professor Adriano De Maio, riguardano gli aspetti di finanza, occupazione, sviluppo industriale, marketing.
In un contesto di crisi come quello odierno, quali sono i punti di forza del distretto Hi-tech di Milano e Brianza-Polo di Vimercate?
La crisi si presenta come molto seria e di carattere strutturale. È nostra opinione che raggruppamenti di aziende complementari (Cluster) possano affrontare i problemi posti dalla crisi in modo più efficiente. Il distretto si propone di sponsorizzare e facilitare queste aggregazioni. In modo più specifico occorre dire che la crisi attuale per le aziende del territorio, oltre ai problemi che purtroppo tutti conosciamo, si caratterizza oggi soprattutto per la difficoltà di accesso al credito. Il distretto punta a stabilire un legame con le strutture bancarie proponendosi come assessore della solidità e della sostenibilità dei progetti industriali in modo da stabilire dei canali privilegiati di accesso al credito per le aziende che abbiamo ricevuto un assessment positivo. Inoltre il distretto si sta fornendo di una struttura molto snella che aiuterà le aziende ad analizzare e a rispondere ai bandi per finanziamenti agevolati. Il principale punto di forza è dato dalla presenza di un consolidato insieme di aziende hi-tech, da una forte storica cultura manifatturiera industriale e da una spiccata attitudine imprenditoriale, caratteristiche queste fondamentali per ridare vigore all’economia reale e per uscire il più rapidamente possibile da questa crisi.

Si tratta di un distretto di recente nascita. Come si sta evolvendo? In cosa consiste il suo programma?
Con la nomina del direttore generale, entrato in funzione a febbraio, si è avviata la fase di costruzione vera e propria del distretto. L’obiettivo fondamentale posto alla nascita di questo distretto consiste nell’aumentare la capacità di attrazione del territorio di riferimento. Questo significa da un lato cercare di portare sul territorio aziende, nuove o già esistenti, nonché investimenti, ma questo implica innanzitutto consolidare, rendere più competitive e “trattenere” le imprese e gli investimenti già esistenti. Pertanto stiamo rilevando quali sono i principali fattori che permettono o determinano la decisione di “rimanere” e di “venire” sul territorio e, di conseguenza, quali possono essere le azioni che migliorano questi fattori. In base ad un’analisi preliminare, le priorità sulle quali il distretto si sta muovendo riguardano i seguenti aspetti: finanza, occupazione, sviluppo industriale, marketing. Le linee guida sulle quali vogliamo muoverci per la finanza sono già state tratteggiate. Sul tema dell’occupazione stiamo per far partire a breve un programma per la creazione dell’Ufficio Presidio Occupazionale che, in collaborazione con le strutture esistenti sul territorio (centri lavoro), riesca ad avviare dei programmi di formazione e di ricollocazione che possano dar luogo ad un’efficace mobilità interaziendale. L’intervento del Distretto sullo sviluppo industriale si articola su interventi di consulenza strategica ed organizzativa che stiamo dando sia ad aziende in fase di ristrutturazione sia ad aziende in fase di start up. L’obiettivo è quello di aiutare queste piccole e medie aziende ad accedere a know-how a costo ridotto. Le attività di marketing del distretto si focalizzeranno sulla promozione del territorio per valorizzarne la sue attrattive. La presenza di accesso a personale qualificato, la qualità e la disponibilità delle infrastrutture ed un punto di contatto unico per gli adempimenti burocratici sono tutti elementi che vanno valorizzati.

Quali sono i settori di competenza del distretto?
Il Distretto si occupa di identificare e favorire tutte le iniziative che permettano di sfruttare al massimo le sinergie tra territorio e aziende e quindi si occupa sia di aziende già installate sul territorio sia di aziende che vogliano creare nuovi insediamenti. Le tematiche di competenza del distretto, come detto, riguardano tutti i fattori rilevanti per la capacità di attrazione e per il miglioramento di competitività delle aziende già presenti. Pertanto, oltre agli aspetti già citati precedentemente (finanza, occupazione, sviluppo industriale, marketing), stiamo ragionando su altri campi che danno risultati sul medio e lungo termine quali, tipicamente, la formazione. La carenza di “manodopera” specializzata, dagli operai qualificati ai ricercatori,è oramai avvertita in modo diffuso. Ma opereremo anche, con ruoli differenti, su altri aspetti, dalle infrastrutture logistiche ai servizi alla persona.

Innovazione, qualità e valorizzazione della ricchezza locale diventano parole d’ordine importanti per penetrare sui mercati internazionali. Come si sta lavorando a livello di distretto per concretizzare questi obiettivi?
È chiaro a tutti che la competitività in un mercato sempre più globalizzato si basa sulle parole d’ordine citate. D’altra parte la vocazione del distretto e delle aziende presenti in esso a lavorare sui mercati internazionali è consolidata e provata. L’attività del distretto si focalizzerà sulle attività che possono creare sinergie e favorire aggregazione tra le stesse aziende e tra aziende ed enti territoriali. Gli ambiti sono quelli indicati precedentemente.

Quali sono i caratteri innovativi del distretto di Milano e Brianza-Polo di Vimercate?
La peculiarità del Distretto consiste nella presenza al suo interno di multinazionali e di PMI votate all’Hi tech. Da questo substrato culturale unico si dovrà partire per costruire una cultura territoriale ed interaziendale di disponibilità e di valorizzazione delle aggregazioni. Da queste collaborazioni e aggregazioni si potranno liberare energie positive di sviluppo. Il nostro obiettivo è che il territorio possa diventare un caso esemplare in senso complessivo. È per questo che il rapporto con le amministrazioni locali acquista un significato importante. L’esemplarità del territorio riguarda i temi fondamentali oggi sul tappeto, dall’energia all’ambiente, dai trasporti e più in generale la mobilità alla sanità, alla formazione, e, perché no, allo sport ed allo svago. È questo uno scopo molto ambizioso, ma senza ambizione che cosa siamo ridotti a volere per il futuro dei nostri figli e nipoti?

Perché un’impresa dovrebbe decidere di mettersi in rete con altre realtà imprenditoriali? Quali i vantaggi?
Nessuno è in grado di fare tutto da solo. Mettendosi in rete con altre realtà imprenditoriali si facilita l’accesso alle informazioni, all’utilizzo delle “Best Practice”, a costo ridotto e si può avere accesso ad una serie di servizi a costi più contenuti ( accesso al credito, gestione delle risorse, marketing, accesso a finanziamenti agevolati per gruppi di imprese)

Come sarà questo 2009 per il distretto?
Il 2009 sarà un anno pieno di sfide per tutti. Il distretto in particolare dovrà svilupparsi e diventare un ente di riferimento dovendo al contempo affrontare al meglio la situazione di crisi che si sta evolvendo. Il compito non è facile ma abbiamo messo le basi per svolgerlo al meglio. È evidente però che, purtroppo, molte ed importanti variabili non sono in mano nostra ed i risultati dipenderanno fortemente anche dalle politiche e dalle decisioni di altri, privati e amministrazioni pubbliche (Regione, Stato, Unione Europea). Confidiamo che proprio la crisi costituisca un forte stimolo a definire una strategia di sviluppo dell’economia reale. In tal caso il distretto parte da una buona posizione.

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