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Made in Italy: missione in Moldavia

chisinau

Nonostante la crisi economica nell’Est Europa si sono internazionalizzate nell’ultimo decennio oltre 35 mila aziende italiane, 18mila nella sola Romania. Ma c’é un avamposto che ancora conosce poco il Made in Italy ed e’ destinato proprio a diventare ”la nuova Romania”

E’ la Repubblica moldava, che dopo le recenti elezioni politiche, vede per la prima volta la visita di un esponente del governo italiano, Adolfo Urso, vice ministro allo Sviluppo Economico con delega al Commercio Estero. Recentemente, infatti, Urso è stato a Chisinau per guidare una delegazione di 50 piccole e medie imprese accompagnato dai vertici di Ice, Simest, Sace e Informest. Il vice ministro ha incontrato la comunità d’affari italiana, dando il via ai lavori del primo Forum bilaterale e incontrato i ministri dell’Economia e dell’Agricoltura oltre agli esponenti dell’opposizione. Una attenzione alla Moldavia non causale visto che già da un anno l’Italia ha aperto una propria ambasciata e a giorni diventerà operativa una prima sede dell’Ice.

Nel 2008 il Pil moldavo è aumentato del 7,2%, mentre a marzo l’inflazione è scesa all’1,2%, a causa della flessione dei prezzi del petrolio e dei prodotti alimentari, di una politica monetaria piu’ restrittiva e dell’indebolimento della domanda. L’Italia si posiziona al terzo posto come cliente della Moldavia dietro Russia e Romania, con una quota del 10%, mentre rappresenta il sesto fornitore con una incidenza percentuale sul totale di circa il 6%.

L’interscambio tra i due Paesi è in netto aumento: nel 2008 aumentato del 15,6% rispetto al 2007 superando i 300 milioni di euro. Tra il 1999 e il 2008 il valore delle esportazioni italiane si è quadruplicato, passando dai 47 milioni di euro del 1999 ai 197 milioni del 2008, mentre l’import italiano dalla Moldavia è aumentato dai 35 milioni di euro del 1999 ai 149 milioni del 2008.

Oltre il 44% del nostro export e’ basato sulla moda (tessile-abbigliamento, cuoio e calzature), seguito dai macchinari e apparecchiature con una quota inferiore al 18%, mentre le importazioni moldave si concentrano per l’87% nel comparto moda, di cui il 48% nell’abbigliamento, il 23% nel cuoio e calzature e il 16% nel tessile.