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Marketing

EasyJet, quando la crisi offre nuove opportunità nel pianeta dei voli low cost

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Intervista a Thomas Meister, marketing manager in Italia della compagnia che vanta una flotta di oltre 180 aerei impegnati su 445 flotte in 27 Paesi. Grazie a una maggiore attenzione alla riduzione degli sprechi da parte delle aziende, i voli a basso costo hanno guadagnato mercato sul fronte business. Ed EasyJet ha puntato su qualità, puntualità ed essenzialità che l’hanno premiata nella scelta della clientela

Un prodotto di qualità con i prezzi migliori. Il risultato? Il numero dei passeggeri dei voli interni è raddoppiato e nei voli verso l’estero c’è stato un incremento del 15%. Sono le cifre di EasyJet, compagnia low cost di primo piano in Europa che opera attualmente con una flotta di 182 aerei su 445 rotte tra 112 aeroporti in 27 Paesi. Come spiega Thomas Meister, Marketing Manager Italia, “il gruppo sta lavorando per cogliere le opportunità di questa crisi”, ampliandosi alla sfera del business, aumentando i voli sulle rotte interne più frequentate ed espandendo il network con destinazioni business attive tutto l’anno. Cavalcando e inseguendo strategie innovative easyJet sta conquistando nuove fette di mercato.
Come sta andando il mercato italiano dei voli low cost?
Come dimostrano i risultati annuali appena diffusi il nostro segmento di mercato è l’unico che sta crescendo e che si dimostra solido e attrezzato per superare la crisi. In particolare stiamo ampliando sempre di più le nostre attività e la nostra offerta nel mercato Italiano. Il perché è semplice: offriamo un prodotto di qualità con i prezzi migliori volando negli aeroporti principali. Nel solo mese di dicembre abbiamo lanciato ben 17 nuove tratte dall’Italia e il nostro obiettivo è quello di diventare la compagnia preferita dagli Italiani per i voli a corto raggio. Rispetto allo scorso anno abbiamo più che raddoppiato il numero di passeggeri nei voli interni e abbiamo registrato una crescita del 15% nei voli verso l’estero. Inoltre possiamo affermare che la nostra è una crescita ben ripartita a livello di destinazioni perché siamo cresciuti del 46% negli aeroporti milanesi e del 59% in quelli romani. Questo vuol dire che è una crescita equilibrata, duratura e destinata a consolidarsi sempre di più.
Questa crisi cosa sta lasciando al settore, potrà essere un’opportunità come altre del passato?
Certamente. Ogni crisi, accanto ai suoi aspetti più drammatici, presenta numerose opportunità per chi è in grado di coglierle. E’ un momento difficile per tutti, ma ne usciranno meglio e più in fretta i vettori che avranno mostrato efficienza e capacità d’innovazione. La crisi è un’opportunità per ripensare prodotti ed offerte, si tratta semplicemente di dare a tutti i passeggeri quello che importa davvero: sicurezza e puntualità ad un buon prezzo. In questo contesto EasyJet sta ampliando sempre di più la sua quota di mercato in due direzioni. Stiamo allargando sempre più la nostra base di clientela e allo stesso tempo stiamo conquistando nuove fette di mercato.
Quale ricetta avete messo in atto per arginare il momento di difficoltà economica?Ovviamente anche noi ci siamo impegnati sempre più a fondo per ridurre ulteriormente gli sprechi, ma per noi la crisi rappresenta più un’opportunità che un problema. Infatti abbiamo ampliato la nostra offerta dedicata ai passeggeri business aumentando i voli sulle rotte interne più frequentate ed espandendo il nostro network con destinazioni business attive tutto l’anno. Inoltre abbiamo dei servizi dedicati proprio a chi vola per  affari come per esempio la carta easyJet plus o lo speedy boarding, pensati per coloro che vogliono saltare le code e arrivare sempre per primi.
Come si riesce a coniugare il low cost con la qualità?
Il modello di business low cost è spesso purtroppo ancora confuso con scarsa qualità, ma chi vola abitualmente con easyJet sa che non è così. Il nostro servizio è puntuale, preciso, essenziale, e dunque di qualità. Per noi qualità non è certo servire il pranzo a bordo e poi arrivare con un’ora di ritardo e al doppio del prezzo.
Quali sono le strategie che vi hanno permesso di affermarvi come seconda low cost europea con 45 milioni di passeggeri?
La nostra strategia è semplice: offrire un servizio di qualità, puntuale, economico e, soprattutto, sicuro ai nostri passeggeri. Voliamo in 40 dei 50 principali aeroporti in Europa e oltre 289 milioni di persone vivono a meno di un’ora d’auto da un aeroporto servito da easyJet. Questi fattori messi insieme sono il “segreto” del nostro crescente successo.
Quanto l’utenza business utilizza i voli low cost? Quali le destinazioni prescelte?Registriamo un utilizzo sempre crescente dei voli low cost da parte della clientela business. Il motivo è chiaro: in tempi di crisi anche la clientela più disposta a spendere per un servizio di lusso è sempre meno propensa agli eccessi e sempre più attenta al rapporto qualità/prezzo. Ormai l’idea di low cost è trasversale rispetto alle categorie di consumatori. Ormai ben il 30% dei passeggeri easyJet è rappresentato dall’utenza business che registra i suoi picchi su alcune tratte come la Roma-Venezia e la Milano-Roma.
Su cosa punta Easy Jet per farsi strada tra concorrenti quali Ryanair?
Ci sono delle differenze fondamentali che ci distinguono da altri competitor. Innanzitutto easyJet vola solo negli aeroporti principali. In secondo luogo direi che, a differenza di altri, ci distinguono la serietà e l’affidabilità: siamo una compagnia che mantiene le promesse e siamo più vicini ai bisogni del cliente con un servizio trasparente e attento alle necessità del consumatore. E poi, sui voli easyJet la cortesia e il sorriso non sono mai servizi accessori…
Parlando del sistema aeroportuale italiano: quali i nodi critici e quali le eccellenze?
Il sistema aeroportuale italiano avrebbe bisogno di maggiore coordinamento perché esistono una miriade di piccoli aeroporti vicini e tutti in concorrenza fra loro: ciò rende un po’ inefficiente la rete aeroportuale italiana. Inoltre, esiste un problema di rilascio degli slot soprattutto in alcuni aeroporti molto importanti come Fiumicino e Linate. Poi ci sono realtà d’eccellenza come ad esempio Malpensa, che è un aeroporto con grandi potenzialità e che potrebbe svilupparsi molto più di quello che è attualmente. easyJet sta investendo molto nello scalo varesino, abbiamo appena annunciato 8 nuove rotte per il 2010 e vogliamo crescere ulteriormente.
Quali sono le sfide di EasyJet per il futuro?
La nostra compagnia deve continuare sulla strada intrapresa che finora ha dato ottimi risultati: crescita del network e consolidamento costante del nostro modello di business. Intendiamo far viaggiare sempre più persone ed investire ulteriormente in un mercato strategico come quello italiano. Abbiamo lanciato da pochissimo la campagna I Love Italia proprio per esprimere il nostro amore verso un paese che ha molto da offrire sia agli altri Europei, sia agli stessi Italiani. In più, un’altra sfida che noi di easyJet riteniamo cruciale per il futuro è quella dell’efficienza energetica per ridurre le emissioni di CO2 e gli sprechi. Infatti come compagnia chiediamo da tempo l’introduzione di una legislazione per la produzione di aerei più puliti e per fermare l’industria dei vecchi aeromobili inefficienti. Se riusciremo a lasciare a terra i vecchi mezzi inquinanti potremo ridurre le emissioni totali del settore di circa il 40% e combattere con più efficacia i cambiamenti climatici.