Il risparmio a portata di lampione
Utilizzare i comuni lampioni dislocati in paesi e città per risparmiare fino al 40 per cento sulle bollette, tutelare l’ambiente, migliorare la qualità dell’illluminazione e ottimizzare i costi di servizio. Come? Sfruttando una tecnologia completamente “Made in Italy” creata ad hoc da Umpi, azienda romagnola, per l’esattezza di Ravenna, che, sfruttando delle onde convogliate consente di monitorare costantemente lo stato degli impianti, di conoscere in tempo reale il dettaglio dei guasti, decidere con flessibilità come, dove e quando accendere, spegnere o ridurre il flusso luminoso del singolo punto luce e di risparmiare energia, nonché di ridurre l’inquinamento atmosferico e luminoso, e garantire l’efficienza e la qualità del servizio.
Si tratta di un business che rientra di fatto nella moderna Green Economy, diventando un concreto esempio di risparmio energetico e soprattutto di qualità completamente italiana, come ci spiega Gianluca Moretti, amministratore delegato di Umpi e deus ex machina della tecnologia vincente. In pratica il sistema brevettato da Umpi sfrutta la rete elettrica e le infrastrutture già esistenti per il flusso di informazioni necessarie al funzionamento del sistema.
Ogni lampione può essere trasformato in mezzo di comunicazione per installare una rete wi-fi , per alimentare veicoli elettrici o per fornire notizie sul meteo o sul traffico attraverso appositi pannelli informativi. I risultati? Un risparmio attorno al 40 per cento sulla bolletta finale e un fatturato per l’azienda che dal 2007 ad oggi è passato da 2 milioni a 7,3 milioni di euro del 2010 e ai 5 milioni del primo trimestre 2011. E pensare che nel mondo esistono qualcosa come 1.145 milioni di lampioni.
Gianluca Moretti, quando e perchè è iniziata la sua avventura in Umpi?
Sono in Umpi dal 2007. Provengo dal settore plastico, prima infatti lavoravo come direttore generale in un’azienda di quel settore. Per avvicinarmi alla mia famiglia e alla mia Rimini decisi di cambiare lavoro e di passare a Umpi, al tempo un’azienda elettronica che si occupava prevalentemente di domotica e di piccole forniture. Era principalmente orientata al lato tecnico, a un prodotto già interessante, al telecontrollo, al risparmio e alla illuminazione pubblica. Quando arrivai in azienda la prima cosa che si fece fu un’analisi di mercato per capire quali fossero le reali esigenze. È emerso che ciò che avrebbe potuto interessare era principalmente il risparmio unito a un certo tipo di servizi.
Da qui abbiamo modificato la mission dell’azienda, passando dall’essere venditori di una particolare tecnologia all’essere venditori di servizi unici orientati al risparmio energetico, al rispetto dell’ambiente e all’efficienza. La lampada poteva diventare generatrice di servizi grazie all’applicazione dei nostri sistemi e così è stato. Nelle nostre città esistono una media di un lampione ogni 30 metri. Abbiamo praticamente un mondo già cablato perchè sfrutta la vecchia rete elettrica. Una svolta che potremmo definire “rivoluzionaria”….Diciamo che siamo passati dalla new economy alla new energy e quello che facciamo noi è proporre soluzioni concrete, occasioni di sviluppo e un reale risparmio. Con questa tipologia di servizi possiamo arrivare a una sorta di gestione intelligente di tutta la città. Come azienda abbiamo iniziato a muoverci nella direzione del mercato e non più solo del prodotto.
Come viene percepita questa novità dal mercato italiano?
Diciamo che stiamo avendo più successo all’estero. Offriamo servizi differenti quali: meteo, videosorveglianza, pannelli informativi, totem multimediali, wi-fi , ricarica delle bici elettriche e stiamo lavorando a un prototipo che riguarda la gestione dei cassonetti per verificare quando siano effettivamente pieni o meno, il soccorso cittadino, i sensori del traffico e i sensori ambientali. Si tratta di servizi che interessano soprattutto la pubblica amministrazione, ergo un tasto abbastanza dolente per il nostro Paese.
L’Italia soffre di un ritardo cronico dato dai vari patti di stabilità, dalla burocrazia e purtroppo da una certa diffidenza. Abbiamo invece lavorato molto bene: per le autostrade in Repubblica Ceca; a Lisbona; a Bruxelles; per la base militare di Stadhallendorf, in Germania; a Temperlu in Scozia, a Cordoba in Spagna e Montesou in Francia. Grazie alla nostra rete vendita che sta lavorando in Europa e non solo, siamo riusciti a fare crescere di molto il fatturato estero arrivato a coprire nel 2010 il 75% del fatturato totale.
Come mai secondo lei?
All’estero c’è sicuramente una maggior sensibilità per la tematica Green, per l’innovazione e il settore Energy in generale. Qui in Italia si potrebbe puntare molto sul mercato della pubblica amministrazione che presenta margini di sviluppo enormi ma purtroppo burocrazia e problemi vari ne ostacolano la crescita. Ad oggi stiamo facendo degli impianti “pilota” per far conoscere e far prendere coscienza dell’importanza di questi temi.
È possibile quantifi care questi “margini di sviluppo”?
Certo. Basti pensare che in Italia ci sono 8.100 comuni; c’è un palo ogni 6 abitanti, per un totale di 10 milioni di punti luce con un costo per punto luce pari a 250-350 euro. Tra Italia, Europa e Emirati Arabi abbiamo installato il più grande parco di telecontrollo Punto a Punto con 450mila punti intelligenti.
Ci può raccontare in cosa consiste questa vostra innovativa tecnologia?
Innanzitutto sfrutta la tecnica di trasmissione a onde convogliate che trasforma i lampioni e gli impianti di illuminazione in reti di comunicazione intelligenti integrabili a basso costo per servizi di pubblica utilità e sicurezza quali monitor informativi, segnaletica dinamica e wi-fi, servizi per l’ambiente (inquinamento acustico, PM10 e meteo), servizi per la sicurezza quali la videosorveglianza, emergenza sanitarlia ed emergenza sicurezza. È una tecnologia che permette di arrivare al 45 percento di riduzione dei consumi energetici. Fornisce tutte le informazioni sugli impianti e i costi di gestione, consentendo interventi di manutenzione tempestivi e mirati. Inoltre contribuisce alla riduzione di anidride carbonica nell’atmosfera, diminuisce l’inquinamento luminoso e previene condizioni di pericolo generate dagli impiantii. Si ripaga in breve tempo, nel giro di 3-6 anni producendo risorse finanziarie.
Alcuni esempi di applicazioni?
Nella città illuminatissima di Medina, una delle più importanti dell’Arabia Saudita, il nostro sistema è stato scelto dopo una gara internazionale. A oggi sono stati installati, su un totale di circa 85mila punti luce presenti nella città, 25mila dispositivi Syra per il telecontrollo lampada e 300 centrali Andros per il telecontrollo del quadro. Tutti i punti luce e i quadri sono control-lati da remoto attraverso Minos X. Questo ha permesso di migliorare il servizio reso eliminando le lamentele dei cittadini per le lampade guaste e i ritardi negli interventi di manutenzione, diminuendo sensibilmente i costi generali del servizio.
Quanto contano per voi Ricerca e Innovazione?
Noi investiamo e puntiamo solo su questi settori e sulla parte commerciale naturalmente. Abbiamo un protocollo ben preciso da seguire per cui produciamo i nostri prodotti solo in Italia.
Il motivo?
Vogliamo garantire il massimo dell’efficienza; i prodotti non devono fallire, devono essere fatti bene e con qualità.
Parlava della rete commerciale. Da quante persone è composta?
Sul mercato abbiamo 107 venditori e internamente all’azienda abbiamo un organico di 45 persone. Questo ampio ventaglio sul fronte del commerciale ci ha permesso di passare da un fatturato di 2 milioni nel 2006 a 7,3 milioni nel 2010. E nel primo trimestre 2011 abbiamo registrato entrate per 5 milioni di euro.
Prospettive di crescita?
I margini sono esponenziali. Pur essendo una realtà piccola abbiamo la possibilità di crescere molto. L’età media del personale è di 30 anni quindi si tratta di un’azienda giovane con un quarto di secolo di esperienza alle spalle. Ci stiamo accreditando a livello mondiale e nazionale. La sfida futura sarà quella di allearci con altre aziende e altri settori quali la biometria per avere prodotti sempre più performanti e diventare così ancora più tecnologiche.