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Sabaf, etica e specializzazione per il successo

Sabaf

Verticalizzazione e sostenibilità. Questi i punti forti di un’azienda come Sabaf che da oltre 70 anni produce componentistica per elettrodomestici e che è arrivata ad essere nel suo settore la società leader in Italia e una tra le principali a livello mondiale.

Verticalizzazione perché l’attività di Sabaf non è limitata alla realizzazione del prodotto fi nito; l’idea e il progetto alla base di ogni articolo made in Sabaf vengono dal reparto Ricerca e Sviluppo e lo stesso vale per i processi produttivi e per i macchinari che vengono studiati internamente fin nei minimi dettagli per ottenere il miglior risultato possibile.“A differenza di quanto accade altrove, dove si assemblano elementi acquistati da terzi – ci spiega Angelo Bettinzoli, Amministratore Delegato del Gruppo – Sabaf attua una politica di internalizzazione della produzione, limitandosi a comprare solo le materie prime”.

Nella sede di Ospitaletto, nel Bresciano, si concentra tutta la filiera produttiva di Sabaf: rubinetti, bruciatori e termostati sono il risultato di un processo che ha alla base la progettazione degli utensili, degli stampi e dei macchinari necessari per realizzarli. “In questo modo – afferma Bettinzoli – raggiungiamo un duplice risultato: da un lato abbiamo un altissimo livello di specializzazione e dall’altro poniamo una barriera ai concorrenti: il know how che otteniamo è esclusivamente Sabaf”. Una tale integrazione della produzione permette inoltre all’azienda di reagire tempestivamente a qualsiasi evenienza e di avere un totale controllo su ogni prodotto commercializzato.

Il Gruppo è arrivato a standard così elevatin grazie ad un impegno costante e attento sul fronte della ricerca e dell’innovazione, settori su cui Sabaf ha investito e continua a investire molto. “Puntare sulla ricerca è sempre una scelta molto rischiosa – prosegue l’Amministratore Delegato – soprattutto quando è interna all’azienda, perché in caso di esito negativo le ricadute possono essere alte”.

La filosofia alla base del Gruppo Sabaf è la sostenibilità, sia etica che ambientale e non ultima quella economica. Ne sono una dimostrazione gli ultimi prodotti presentati dall’azienda: bruciatori ad alta efficienza in grado di ottenere un rendimento fino al 69%, contro il 55- 56 % della generazione precedente, che permette una riduzione delle emissioni nocive nell’atmosfera ben al di sopra il 52% richiesto dalle attuali normative europee.

Il know how e l’alto livello di specializzazione sono fondamentali in un settore come quello meccanico in cui opera Sabaf ma spesso non sono sufficienti. È quindi necessario dare valore aggiunto alla società non solo a livello tecnologico ma anche e soprattutto sociale.“Ciò che distingue un’azienda normale da una efficiente è la correttezza – sostiene Bettinzoli – bisogna lavorare giorno dopo giorno per coniugare valori corretti. Avere un elevato numero di brevetti serve a poco se non si ha senso etico o se non si è in grado di trasmetterlo.”

Questo principio si concretizza con la messa in rete di Sabaflife.com, un portale che si affianca al sito istituzionale e che rappresenta un luogo di incontro e di discussione su temi di attualità in materia di ambiente e di tecnologia. Inoltre il Gruppo ha scelto di rendere trasparente la sua attività e gli effetti che da essa derivano, sia nei settori economico-finanziari sia nelle ricadute ambientali introducendo dal 2001 il Bilancio Sociale, ora Rapporto Annuale, messo a disposizione di investitori, analisti e consumatori finali.

La sostenibilità ambientale, strettamente legata a quella etica, è uno degli elementi fondanti della filosofia di Sabaf che, attraverso una corretta politica di investimento, ha ridotto al minimo lo spreco di risorse e l’impatto ambientale; i bruciatori ad alta efficienza ne sono una chiara testimonianza: “40 anni fa la situazione era diversa. – prosegue  l’amministratore delegato – Ora è impensabile ignorare l’influenza che ogni nostra azione ha sulla natura. L’ambiente per noi è uno Stakeholder a tutti gli effetti.

Sabaf si è vista premiata da questa politica, tanto da essere riuscita a reagire alla crisi mondiale che ha coinvolto pesantemente anche il settore immobiliare e dell’arredamento e di conseguenza quello della componentistica per elettrodomestici. Il fatturato del 2010, pari a 150,9 milioni di euro, ha registrato un aumento di circa il 18,7 per cento rispetto all’anno precedente, anche se non ha ancora raggiunto i 162 milioni di euro del 2008. “Una dimostrazione – conclude Angelo Bettinzoli – di come ciò che è fatto in maniera virtuosa possa portare vantaggio a chi lo applica”.