close
Economia/Imprese

Cresce l’export lombardo verso i Paesi del Golfo

Riyadh_city.jpg

La Lombardia leader in Italia per import export con i Paesi del Golfo. Prima Milano con il 71% dell’import e il 44% dell’export. E le esportazioni aumentano. Rispetto al 2011  +19,5%, da 3,2 miliardi di euro a circa 3,9

La Lombardia pesa in Italia con il 32% del totale dell’export nazionale ed il 29% dell’import. Tra i Paesi dell’area è il Qatar il principale mercato (65,9%, oltre 2 miliardi) per importazioni mentre per export primi sono gli Emirati Arabi (43%, 1,7 miliardi) anche se è il Kuwait a registrare la crescita maggiore in un anno +51,2%. Seconda è l’Arabia Saudita (29,5% dell’import lombardo dai Paesi del golfo, 30,8% dell’export).

La Lombardia esporta soprattutto prodotti manifatturieri (99,7%) tra macchinari ed apparecchi (37,3% dell’export manifatturiero), metalli (16,6%) e apparecchi elettrici (9,5%) mentre dall’area del Golfo arrivano soprattutto petrolio greggio e gas naturale (circa 2,5 miliardi di euro su un import totale di 3,1) e sostanze e prodotti chimici (555 milioni di euro). Il Qatar il Paese che pesa di più in termini di import petrolifero: arriva da quel regno infatti l’82% dell’import regionale, +7,6% in un anno.

Tra le province Milano è prima sia per import (71% lombardo) che per export (44% lombardo), seguita da Mantova per import (19%) e da Varese per export (16%).
Emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat al quarto trimestre 2012 e 2011.

La crescita dell’export lombardo verso i Paesi del Golfo – ha dichiarato Alberto Luigi Molinari, consigliere della Camera di commercio di Milano – conferma quest’area come un interlocutore economico di rilievo per il nostro territorio, un’area dalla quale importiamo soprattutto materie prime ma verso la quale esportiamo i prodotti delle nostre eccellenze manifatturiere. L’incontro di oggi rappresenta un’occasione importante per parlare dei cambiamenti in atto in questi Paesi e delle ripercussioni che questi potranno avere sul futuro delle nostre relazioni economiche”.