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“Innovation Community”, l’innovazione diventa social

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Utenti, ingegneri e ricercatori insieme per costruire il futuro. Approcci diversi ma un unico protagonista: l’innovazione. Ecco il successo dello User Meeting Ansys 2014

Per affrontare e superare le sfide innovative di domani non è sufficiente dotarsi delle tecnologie più avanzate; sono importanti, fondamentali, ma da sole non bastano. Servono anche collaborazione, più menti che lavorano ad un unico progetto, una sinergia costante e proficua di competenze. Perché l’innovazione oggi viene dalla community, non solo dal singolo, essa diviene social and shared.
Sono il dialogo, il confronto e la “convergenza”, uniti alla simulazione numerica, i pilastri su cui si rende “possibile l’impossibile”, su cui si progettano i prodotti di domani. È per questo che ANSYS, realtà leader nel mondo della simulazione per l’ingegneria, ha organizzato l’edizione 2014 dello User Meeting italiano.

Ingegneri e ricercatori dal nord al sud della penisola si sono dati appuntamento a Sesto San Giovanni il 22 e 23 maggio per scoprire le ultime novità del software ANSYS e per parlare dei temi legati alle tecnologie e ai processi per fare innovazione, avviando un importante confronto tra utenti.

La nostra società continua a crescere sia sviluppando nuove tecnologie che acquisendo le migliori società del mercato – ha detto Carlo Gomarasca, AD di ANSYS Italia – e la nostra piattaforma si arricchisce sempre di più per aiutare le aziende ad essere più competitive. Per questo diamo così tanta importanza al nostro User Meeting, un momento dove non solo presentiamo e formiamo i clienti sulle nuove tecnologie, ma soprattutto favoriamo l’incontro ed il confronto tra utenti. Perché siamo convinti che solo dalla sinergia nasca l’innovazione. Vogliamo che  accanto ai nostri ingegneri e partner, sul palco, ci siano i clienti. Sono stati loro a raccontare, attraverso esempi concreti, quali benefici porta ANSYS nella loro azienda. In un momento in cui si parla tanto di community sui social media, e la nostra continua a crescere su Linkedin, Facebook, Google+, Twitter…, c’è poi bisogno di avere un momento per incontrarsi davvero e creare quelle relazioni che sono alla base di un bellissimo e proficuo confronto professionale.”.

Occasione come queste – ha spiegato Eric Bienvenu, Vice President Europe ANSYS– sono importanti per avere un feedback dai nostri clienti e comprendere le esperienze delle aziende che collaborano con noi, su come utilizzano la simulazione per creare valore e migliorare le tecnologie. La simulazione, consolidata nelle grandi aziende, sta assumendo sempre più importanza all’interno delle piccole e medie imprese. L’Italia ha fatto registrare delle buone performance rispetto agli altri Paesi europei. A livello formativo e accademico ha degli ottimi programmi, bravissimi professori, studenti e ingegneri e sul fronte della simulazione può crescere ancora molto. Partecipo personalmente a molti degli User Meeting che si tengono in tutti i paesi europei. E’ un segnale di attenzione verso i clienti, un momento per me di confronto con chi ci ha dato fiducia e ci vuole dire cosa vorrebbe dai nostri prodotti e servizi in futuro. Sono qui in Italia con il team locale e con altri 12 colleghi provenienti da tutta Europa, a testimoniare come ANSYS sia una azienda multinazionale e come, da ogni nazione, sia possibile accedere a tutta la nostra conoscenza ed esperienza globale”.

ANSYS non significa infatti solo tecnologia, ma anche un team di ingegneri e consulenti sempre a disposizione dell’utente, pronto ad accompagnarlo passo dopo passo nell’ impiego del software e nello sviluppo di un nuovo progetto o servizio. “Perché la tecnologia da sola non basta – ha spiegato Georg Scheuerer,Vice President Europe – Product Development di ANSYS -. Noi non ci limitiamo a vendere un software, noi offriamo un servizio. I nostri ingegneri supportano le aziende nell’impiego della piattaforma, la sviluppano insieme ai clienti e alle loro esigenze con un vantaggio reciproco”.
La community non si ferma entro i confini nazionali. La chiave del successo di ANSYS e di molte aziende che l’hanno scelta, è la possibilità di uscire dai confini nazionali e di confrontarsi con tutto il mondo. “Abbiamo circa 1000 ingegneri – continua Scheuerer – che operano a livello mondiale, più di 400 solo in Europa . Questo ci permette una visione generale su diversi ambiti, in settori anche molto distanti tra loro, dallo sport all’automotive, dal settore energetico fino all’elettronica
”.

Una di queste è senza dubbio Piaggio Aero, un’eccellenza italiana che impiegando la piattaforma ANSYS, in questo caso per generare il software di controllo, ha realizzato un aereo ipertecnologico che vola senza pilota. Un esempio perfetto di convergenza perché la simulazione ha permesso un approccio integrato tra analisti e designer che ha permesso di  ridurre di tre volte i tempi di messa a punto del sistema di guida del velivolo. In questo progetto fondamentale è stato il contributo di Esterel Technologies, azienda controllata da ANSYS e specializzata nella generazione automatica di software embedded, la nuova frontiera dell’innovazione. “Grazie alla nostra tecnologia integrata nella piattaforma ANSYS – ha spiegato Amar Bouali, Vice President Sales South Europe di Esterel Technologies – il cliente può testare un prototipo virtuale del suo prodotto che tiene conto anche del software che lo governa, essenziale per prodotti complessi come mezzi di trasporto, motori, sistemi di generazione energetica. Quando il prototipo è messo a punto, basta premere un pulsante e il nostro sistema genera il software di controllo definitivo, già certificato secondo i più rigorosi standard internazionali. Non esiste applicazione simile al mondo e la riduzione di tempi e costi è altissima, con in più la certezza di avere un prodotto robusto, a prova di errore, tanto che questo sistema è tipicamente impiegato per i controlli di velivoli o centrali nucleari”.

Prodotti migliori non significa però più costosi, anzi. La simulazione permette di ridurre considerevolmente le spese di progettazione e produzione perché non serve più costruire e testare i prototipi, basta simularne il comportamento e agire di conseguenza. Lo ha spiegato bene Paolo Montanari R&D Manager di Metasystem, azienda specializzata nel settore automotive. “Nel nostro campo sono richiesti elevatissimi tassi di efficienza – ha dichiarato – e grazie alla simulazione possiamo raggiungerli con un notevole risparmio di tempo e risorse. I nostri pezzi sono molto complessi e per montarli e rimontarli ogni volta ci vogliono diverse ore. La simulazione è stata una svolta anche perché ci ha permesso di risolvere alcuni problemi che diversamente avremmo avuto difficoltà a scoprire”.

Efficienza e precisione sono lo standard minimo per multinazionali del calibro di Eni, cliente storico di ANSYS. “Per noi la simulazione è parte integrante del processo di progettazione – ha detto Fabrizio Podenzani perché ci permette un approccio graduale, step by step. Nel nostro campo, un malfunzionamento potrebbe provocare danni enormi all’ecosistema terrestre. La simulazione in questo senso è una garanzia”.

Sulla stessa linea l’intervento di Andrea Davitti R&D Manager at Powertrain Division di Magneti Marelli, realtà specializzata nei sistemi hi-tech e componenti per il settore automotive. “Grazie alla simulazione – ha detto – anticipiamo notevolmente i tempi e miglioriamo le performance perché sappiamo già come si comporterà un pezzo”.

La community non può dirsi completa senza l’intervento del mondo accademico che è stato rappresentato da due eccellenze nel campo dell’innovazione ovvero il Politecnico di Milano e l’Università di Trieste che hanno spiegato quanto, anche a livello universitario, la simulazione sia fondamentale per la ricerca e per la formazione degli ingegneri di domani.

La simulazione virtuale non deve però allontanare gli ingegneri dalla realtà, da prodotti concreti non solo da progettare e da realizzare. In quest’ottica si inseriscono i numerosi partner che hanno partecipato all’evento quali EngiSoft, Dell, HP, Nvidia, Rbf Morph, Nice e Jacobacci&Partners.

L’evento è stato ancora una volta molto positivo – ha concluso Gomarasca -. I temi trattati sono stati di grande interesse e abbiamo visto un confronto intenso è utile. Con questo e altri eventi contribuiamo a creare quella community che secondo noi è la chiave per fare innovazione”.