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Prima comunione, momento religioso o business?

La primavera si avvicina e con essa le cerimonie religiose, molti dei nostri ometti si avvieranno verso una tappa importante del loro percorso di crescita e nel loro cammino spirituale: la prima comunione.

Per i ragazzi è un momento emozionante, il culmine di un percorso fatto di impegno e appuntamenti settimanali al catechismo, mentre per i genitori spesso si traduce in un impegno economico, piuttosto consumistico, che poco ha a che fare con il vero significato religioso.

Così mesi prima della cerimonia partono i preparativi, le mamme più ansiose cercano di accaparrarsi il ristorante più “In”, la location perfetta per fare anche un bel servizio fotografico, magari con la piscina e un parco verde, capace di accogliere le decine di persone che parteciperanno al rinfresco, neanche fosse un matrimonio. Con un pranzo di dieci portate, che ovviamente il ristorante venderà ad un prezzo più elevato perché il menu è destinato ad una cerimonia.

La comunione nel costume italiano

La prima comunione è diventata un bene o un servizio, ancora prima che un sacramento. Uno spettacolo da abbellire con costosi addobbi floreali, un’esperienza da immortalare in fotografie e dvd, acquistabili in un pacchetto “tutto compreso”, servizi che ormai non sono più accessori, ma nel costume italiano sono diventati parte stessa della cerimonia. Consapevoli di tutto questo compriamo vestiti costosi, ci adorniamo con particolari acconciature di capelli e partecipiamo alla rappresentazione di una società in cui il significato di Comunione passa dalla sua vera natura di “condivisione” all’esibizionismo e allo sfoggio del proprio ceto sociale, più un momento di business che cammino di fede. Di recente i giornali hanno narrato di carrozze con cavalli bianchi, abiti da sposa, oppure auguri su cartelloni pubblicitari in costume da bagno, celebrazioni pacchiane e kitsch di un momento religioso che sono assolutamente da evitare.

Come educhiamo i nostri figli alla comunione?

Certo la comunione può essere anche un momento di festa, oltre che in chiesa può essere celebrato anche con un rinfresco, ma nel rispetto dell’educazione dei nostri figli e lontano dal concetto di consumismo sfrenato e immotivato. Del resto, se Gesù mangiava pane azimo e vestiva di stracci, il miglior messaggio che possiamo insegnare ai nostri ragazzi in un giorno come questo è la sobrietà e la riflessione interiore. Ci sono cose che non si comprano con il denaro e sono più importanti di quelle che potremmo acquistare.

Cosa regalare per la prima comunione

È giusto che i ragazzi ricevano regali da amici e parenti, ma non dobbiamo rischiare di svilire il significato spirituale di questo giorno, enfatizzando il “regalo materiale”. I ragazzi dovrebbero essere consapevoli del dono più grande che riceveranno, come ha raccontato papa Benedetto XVI in merito alla sua prima comunione:
“…Ho capito che Gesù è entrato nel mio cuore, ha fatto visita proprio a me. E con Gesù Dio stesso è con me. E che questo è un dono di amore che realmente vale più di tutto il resto che può essere dato dalla vita”

Valori, non solo business

La prima comunione merita di essere festeggiata nel migliore dei modi: con bomboniere, il ristorante, un vestito nuovo… come la nostra tradizione vuole, ma ponendo al centro di questo giorno la fede e i valori come l’amicizia, l’amore, l’uguaglianza o l’importanza delle relazioni umane.

È in questo contesto che il sito Vita Insieme aiuta i genitori nell’organizzazione della comunione, un momento importante della vita dei ragazzi, da vivere in modo etico e da celebrare consapevolmente e con stile, senza scadere nel pacchiano.

I genitori che desiderano festeggiare la Prima Comunione dei loro ragazzi come un giorno di fede e di festa possono appoggiarsi al portale Vita Insieme, per trovare tante idee originali e consigli indispensabili: https://www.vitainsieme.it/comunione/idee/