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Economia/Imprese

Compravendite immobiliari, non è più tempo di sconti: il divario 
di prezzo tra gli annunci e il venduto scende al 5,4%

La buona salute del mercato immobiliare italiano rilevata di recente dalle ultime statistiche dell’Agenzia delle Entrate – +12% di compravendite nel settore residenziale – è confermata da una generale contrazione degli “sconti” sugli immobili in vendita. Secondo Dove.it, prima agenzia immobiliare digitale italiana, la variazione tra il prezzo degli annunci e il prezzo effettivo di vendita, storicamente sempre superiore al 10%, si è drasticamente ridotta ed oggi è arrivata al 5,4%. Il che significa, in buona sostanza, che lo spazio per le trattative tra chi compra e chi vende è ormai ridotto all’osso: questo sia perché è più facile conoscere il valore di mercato degli immobili nella zona di riferimento, sia perché in un momento di forte dinamismo del settore chi vuole comprare casa ha, nei mesi scorsi, scelto di adeguarsi alle richieste del venditore pur di acquistare la casa desiderata.

L’analisi, condotta dall’agenzia immobiliare sul compravenduto gestito da Dove.it del 2022, ha permesso inoltre di scoprire interessanti differenze tra regioni e tra città. A livello regionale, il Sud Italia resta ancora aperto ad una più intensa contrattazione, visto che mediamente gli immobili vengono scontati dell’11,8% in Campania, dell’11% in Puglia e del 7,7% in Sicilia; molto più rigide le variazioni di prezzo tra gli annunci e i rogiti sono Veneto (-3,9%) e Lombardia (-4,3%). Considerando solo le città, invece, le oscillazioni maggiori sono state registrate a Lecco (-13,1%), Napoli (-13%) e Catania (-12,7%). Prezzi quasi identici agli annunci a Treviso (-2%) e Bergamo (-2,6%).

La possibilità di trattare sul prezzo di un immobile è legata a numerosi fattori: la posizione dell’abitazione, il dinamismo immobiliare del quartiere e della città, la grandezza e il numero dei locali, lo stato dell’appartamento – se da ristrutturare o già ristrutturato – e il numero di giorni di presenza sul mercato. Anche il prezzo di partenza appare determinante per rendere possibile contrattare: sono gli immobili con un prezzo compreso tra i 500 mila e il milione di euro quelli in cui è possibile scendere maggiormente, in media del 7%, contro il 5,1% di riduzione rispetto al prezzo richiesto per immobili tra 100 e 200 mila euro.

«Prezzi di partenza attenti all’andamento del mercato immobiliare del territorio, un’operazione di trasparenza condotta dai portali immobiliari che ha azzerato il cosiddetto “overbidding” dei proprietari e tempi di vendita ridotti rispetto al periodo pre pandemia: tutti questi fattori, insieme, hanno reso il comparto immobiliare più chiaro, riducendo i possibili margini di trattativa dichiara Paolo Facchetti, CEO e founder di Dove.it. – Questo è vero soprattutto nelle città capoluogo e nei contesti contraddistinti da maggiore dinamismo, dove pur di accaparrarsi un immobile, nel primo semestre 2022, è stato necessario essere veloci e decisi nelle proposte. Noi abbiamo sposato in pieno questo nuovo trend, puntando a definire con il venditore un prezzo equo e rispettoso sia della qualità dell’immobile, sia delle richieste del mercato: questa strategia si è rivelata vincente, tanto da aver dimezzato i tempi di vendita rispetto alla media nazionale».

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