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Manager del lusso: al via il master

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C’è tempo fino al 31 dicembre per iscriversi alla prima edizione dell’Emlux, l’executive Master in Luxury goods management organizzato dall’Università Cattolica di Milano insieme alle migliori imprese del settore

Il 2009 è stato l’anno peggiore dell’ultimo mezzo secolo con un calo della domanda, secondo il “Monitor Altagamma sui mercati mondiali” realizzato da Bain&Co in collaborazione con la Fondazione Altagamma, del 10% per l’arredamento di design, del 15% per i mega-yacht e dell’8% per i beni personali, che comprendono moda, gioielli, orologi e accessori, fino ai prodotti di bellezza più esclusivi. Ma quello del lusso– così come riporta La Repubblica – è un settore vitale, che anche nel crollo generalizzato dei consumi ha saputo mantenere un tasso positivo di crescita (+1,6% in Italia, +3,2% la media mondiale) e che è composto da grandi gruppi internazionali: i nomi sono quelli più noti, i fatturati arrivano a contare dieci cifre.

Consumi e comparti. “La crisi globale non ha di certo risparmiato le imprese del lusso, le stesse che fino a poco tempo fa si ritenevano immuni da qualsiasi crisi economica”, dice Roberta Crespi, professoressa di Economia e gestione delle imprese alla Cattolica di Milano e direttrice, presso la stessa università, dell’Emlux, l’executive Master in Luxury goods management, che partirà il prossimo marzo con iscrizioni entro il 31 dicembre. “E’ errato però generalizzare – continua -, c’è chi è stato in grado di reagire meglio alla contrazione dei consumi e a un cambiamento, anche importante, nei comportamenti di acquisto, come ad esempio alcuni grandi gruppi, che con la diversificazione di portafoglio sono riusciti a mitigare gli impatti negativi in alcuni comparti specifici”.

Prodotti e identità. Quali strategie i manager del lusso devono adottare per uscire dalla crisi e rilanciare consumi e fatturati? “Ha più possibilità, innanzitutto, chi offre un prodotto con un’identità più forte, veramente di lusso e quindi con una qualità riconosciuta e indiscutibile”, spiega l’economista. Che aggiunge: “Credo che l’attuale crisi abbia indicato anche alle imprese del lusso, in passato abituate a mascherare le inefficienze dietro agli alti margini, l’importanza della gestione dei processi lungo la filiera, dalla produzione alla distribuzione, minimizzando sprechi e ridondanze, per quanto questa attività possa sembrare poco ‘lussuosa’”.

Formazione nei momenti difficili. Rivolto ai giovani che operino o meno in aziende del lusso e che desiderino sviluppare competenze specifiche per diventare manager con una visione a 360 gradi della gestione d’impresa, il master Emlux è uno “start up” della formazione post-universitaria: questa è infatti la sua prima edizione, organizzata (e fortemente voluta) dall’Università Cattolica insieme ad alcune delle principali realtà del mondo luxury, dall’automotive alla moda, alla gioielleria, all’orologeria, alla pelletteria. “Nonostante la difficoltà del momento – sottolinea la professoressa Crespi – è un progetto nel quale crediamo moltissimo e riteniamo che proprio i momenti difficili siano quelli nei quali è fondamentale investire nell’accrescimento delle proprie competenze per essere più avvantaggiati nel momento della ripartenza”.

A tempo parziale. L’Emlux sarà un master “part-time”: le lezioni si svolgeranno due weekend al mese per dieci mesi, in modo da dare l’opportunità a coloro che lavorano di continuare a farlo, “cosa che ci sembra particolarmente importante in questo momento”. I corsi – articolati nelle 6 macro-aree Fundamentals, Marketing, Sales & Retail, Organization & General management, Operations & Process management, Innovation & Trends – saranno poi interamente in inglese. “Abbiamo fatto questa scelta perché vogliamo avere un respiro internazionale sia in termini di docenti che di studenti”.

Gucci , Richemont e Moleskine. Molti i professionisti che affiancheranno i docenti nelle lezioni in aula: la ‘faculty’ è infatti costituita al 50% da accademici e al 50% da manager del settore, così da offrire agli studenti sia l’inquadramento teorico necessario per capire il mercato del lusso e le sue possibili evoluzioni, sia quelle conoscenze pratiche che può avere solo chi vive quotidianamente i problemi e le opportunità di un’impresa. Tra i nomi coinvolti, Matteo Marzotto, Carmine Rotondaro del gruppo Gucci, il consulente internazionale Michel Chevalier, Franco Cologni del gruppo Richemont, Arrigo Pegni ed Emanuele Sacerdote di Moleskine.

Sbocchi occupazionali. E le possibilità occupazionali per gli studenti del master che ancora non lavorano nel settore? “Noi – risponde Roberta Crespi – creeremo per loro un contatto con il mondo luxury sia a lezione, nel rapporto con la nostra faculty, che mediante il project work, realizzato con il coaching delle imprese partner. Per i più giovani, inoltre, lo stage sarà un’ulteriore possibilità di mettere in luce le proprie capacità e quanto appreso durante la frequenza del master”.