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E’ la Lombardia la regione più connessa d’Italia

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Con 1,3 milioni di famiglie connesse in banda larga la Lombardia risulta essere la regione più collegata alla rete Internet.Ma attenzione alle clausole vessatorie nei contratti. E dalla Camera di commercio consigli e tutele per i consumatori

Connessione ad internet: oltre una famiglia italiana su quattro sceglie la banda larga, soprattutto in Lombardia dove sono oltre 1,3 milioni (il 20% italiano) le famiglie che si collegano alla rete via ADSL e fibra ottica, rendendola la regione più connessa del Paese. L’Italia è però sotto la media europea che vede collegate con banda larga il 49% delle famiglie dei 27 Stati dell’Unione, in testa Olanda e Danimarca (con entrambe il 74% delle famiglie connesse in banda larga). Migliore la situazione delle imprese italiane: è collegato ad internet tramite banda larga l’81%, in linea con la media europea. Fanno meglio dell’Europa soprattutto le grandi (98% contro 96%) e medie imprese (92% contro 90%). Emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat ed Eurostat 2008.

Dalla Camera di commercio di Milano tutele per i consumatori. L'obbligo, previsto  in alcuni casi, per il consumatore di sottoscrivere il contratto, contro una semplice accettazione telefonica, telematica o per fatti concludenti da parte dell’operatore, la possibilità di modifica delle condizioni contrattuali da parte dell’operatore  senza alcuna precisazione sui tempi e le modalità per informare il consumatore, tempi di preavviso differenti per consumatore ed operatore in caso di esercizio del diritto di recesso, il risarcimento sempre previsto a favore dell’operatore mentre viene  sottoposto a rigidi meccanismi di quantificazione quando è il consumatore a richiederlo. Oppure, non indicare precisamente la quantificazione dei costi per la disattivazione dei servizi, l'obbligo per l'operatore di segnalare al consumatore livelli di traffico anomalo sulla sua linea, la previsione a favore dell’operatore della richiesta di risarcimento del maggior danno mentre tale facoltà è espressamente esclusa per il consumatore che può chiedere il risarcimento del danno entro un certo limite già quantificato. La clausole risolutiva espressa prevista solo a favore dell’operatore e non anche per il consumatore. 

Sono queste alcune delle criticità dei contratti di accesso a internet tramite banda larga che emergono dal parere reso dalla Camera di commercio di Milano in materia di clausole inique tra imprese erogatrici e consumatori. Il parere, nato dall'esigenza di fornire un supporto univoco ai consumatori che, in presenza di un mercato libero nella fornitura di servizi di accesso ad internet, necessitano di strumenti concreti per conoscere e valutare al meglio le opportunità ma anche i problemi e le forme di tutela a loro disposizione al momento di sottoscrivere un contratto, è stato steso dalla Camera di commercio di Milano sentite le associazioni dei consumatori e gli operatori del settore ed è disponibile sito internet della Camera di commercio di Milano.

“La Camera di commercio promuove un mercato trasparente per consumatori e imprese – ha dichiarato Lucia Moreschi, consigliere della Camera di commercio di Milano –. E per svolgere al meglio questa funzione siamo attivi con strumenti di regolazione del mercato come i contratti tipo, i pareri sulle clausole vessatorie ed inique, i codici di autodisciplina, gli usi, la conciliazione. In questo caso, abbiamo voluto operare un monitoraggio su un settore particolarmente delicato, quello dei contratti di connessione ad internet tramite banda larga, modalità in crescente diffusione nelle famiglie e nelle imprese. In una società che sempre più si affida alla velocità della comunicazione informatica, è disponibile adesso un importante strumento di tutela a favore dei consumatori”.