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Investire su tecnologie più economiche

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Continua il viaggio di B&G nel settore della Green Economy. Rivedere il rapporto tra energia-ambiente per evitare la migrazione delle aziende all’estero e investire per arrivare a soluzioni tecnologiche più economiche sono le priorità secondo Alessandro Clerici, Senior Advisor al Ceo di ABB Spa, leader nelle tecnologie per l’energia e l’automazione

Cogliere le occasioni offerte dalla “Green Economy” a livello locale ma nello stesso tempo occorre rivedere il problema energia-ambiente e livello globale per evitare “la migrazione delle aziende verso paesi che non hanno limiti per le emissioni di CO2” e, parallelamente, diventa fondamentale “investire per arrivare a soluzioni tecnologiche più economiche per evitare un aggravio dei costi dell’elettricità per le aziende italiane già penalizzata da un alto costo energetico”. Il monito arriva da Alessandro Clerici, Senior Advisor al Ceo di ABB Spa, leader nelle tecnologie per l’energia e l’automazione.

Quale è la situazione energetico – ambientale mondiale e come si inquadra in essa la “Green Economy” in Europa e in Italia?
Negli ultimi dieci anni i consumi energetici mondiali sono aumentati del 20% e quelli elettrici del 30%, contro un aumento della popolazione del 12%. L’energia elettrica contribuisce, attualmente, per il 40% alle emissioni di CO2 ed è previsto un raddoppio dei consumi per il 2030; per la produzione di elettricità sarà assorbito circa il 45% delle risorse primarie utilizzate, da cui si evidenzia il ruolo di sempre maggiore rilievo che l’elettricità ha nel quadro energetico – ambientale. La tabella [1] riassume la situazione a livello mondo, Europa dei 27 e Italia, per quanto riguarda la produzione di energia elettrica nel 2008, evidenziando il contributo alla “Green Economy” di idroelettrico, nucleare, eolico e fotovoltaico. A fronte di questi dati, vale la pena ricordare che in Cina sono entrati in servizio, nel triennio 2006-2008, 300 megawatt/giorno (100.000 megawatt/anno: il doppio del picco di carico italiano) di nuove centrali prevalentemente a carbone, con una loro emissione di CO2 che supera di molto quella di tutte le centrali europee. Tenendo conto, quindi, che il target europeo di riduzione delle emissioni al 2020, pari al 20%, sarà solo il 2% circa dell’incremento della produzione di CO2 nel resto del mondo, occorre rivedere il problema energia-ambiente a livello globale, evitando di creare in Europa situazioni di eccessivi costi energetici che spingano le fabbriche, specie quelle “energy intensive”, a migrare verso paesi che non hanno limiti per le emissioni di CO2 e che, a causa della scarsa efficienza del loro sistema energetico, ne aumenterebbero l’emissione globale a parità di livello produttivo.
Quali sono gli strumenti che, a livello globale, sono maggiormente presi in considerazione rispetto alla “Green Economy”?
Per ridurre le emissioni di CO2, a livello mondiale si considerano cinque “pilastri” principali: l’efficienza energetica, che signifi ca avere gli stessi prodotti e servizi con un consumo minore di energia, sfruttando le tecnologie; il risparmio energetico, ottenibile cambiando gli stili di vita con una riduzione dei consumi non essenziali; le fonti energetiche rinnovabili, considerando anche le biomasse che già oggi contribuiscono per il 10% alla fornitura di energia primaria; il nucleare, che produce elettricità senza emettere CO2; la cosiddetta “sequestrazione” della CO2 prodotta dai combustibili fossili (CCS: Carbon Capture and Sequestration). Ricordo che la IEA (International Energy Agency), per ridurre la CO2 in modo da contenere l’incremento della temperatura media terrestre entro i 2°C al 2030, prevede i seguenti contributi: effi – cienza e risparmio energetico (54%), rinnovabili e biofuel (23%), CCS (14%), nucleare (9%).
Quali potrebbero essere, quindi, le politiche che maggiormente favorirebbero la “Green Economy”?
Attraverso le diverse conferenze mondiali, dall’iniziale di Rio al noto fallimento della più recente di Copenhagen, si è notata una crescita costante del coinvolgimento politico sul problema ambientale, ma si sono evidenziate anche le notevolissime difficoltà di fare coincidere gli interessi dei paesi emergenti con quelli dei paesi industrializzati e, di conseguenza, la necessità di raggiungere un accordo globale per ottenere risultati concreti. La Comunità Europea si è dimostrata leader nelle politiche della “Green Economy” con il suo programma, vincolante al 2020, di riduzione del 20% delle emissioni e di produzione del 20% dei consumi da rinnovabili (17% per l’Italia). Ha dato, però, anche un obiettivo non vincolante di una riduzione del 20% dei consumi mediante applicazione dell’efficienza energetica, e questo è molto importante, perché è evidente che un’estesa applicazione dell’efficienza energetica riduce l’impegno quantitativo per gli altri due obiettivi. Le diverse direttive a livello europeo hanno visto una forte concentrazione di incentivi su eolico e fotovoltaico che, occorre però ricordare, vengono ribaltati sulla bolletta degli utenti fi nali; per gli italiani tenendo conto degli attuali incentivi (che durano 20 anni per il fotovoltaico e 15 per l’eolico) nel 2020 il loro onere sarà di ~ 7 miliardi di euro l’anno, come previsto dall’Autorità dell’Energia. Se si vuole evitare un sensibile aggravio dei costi dell’elettricità per le aziende italiane già penalizzate da un alto costo del kWh rispetto ai concorrenti europei, diventa, quindi, fondamentale investire per arrivare a soluzioni tecnologiche più economiche ed occorre inoltre realizzare in Italia almeno parte dei componenti fondamentali d’impianto attualmente importati.
Quali sono i progetti su cui punta ABB per la “Green Economy”?
ABB, leader nei settori della trasmissione e distribuzione elettrica e dell’automazione, da alcuni anni ha fatto la scelta strategica di essere attore di primaria importanza nello sviluppo di soluzioni per l’efficienza energetica, considerando l’intera catena che va dall’estrazione delle materie prime e, attraverso le trasformazioni energetiche, il trasporto e la distribuzione dell’energia, fino agli utilizzi finali. Anche nel settore delle rinnovabili ABB è presente con i suoi prodotti e servizi.
Quali sono i principali prodotti e servizi offerti da ABB in questo campo?
Per quanto riguarda l’efficienza energetica, ABB si concentra su diverse attività. Gli azionamenti elettrici, anzitutto, che assorbono circa il 50% del totale consumo elettrico: ABB fornisce sia motori ad alto rendimento, che possono comportare un risparmio di oltre il 10% rispetto ai motori tradizionali, sia convertitori di frequenza che, controllando la velocità dei motori in base alle variazioni di carico di ventilatori, pompe e compressori possono aggiungere un ulteriore risparmio che può arrivare fi no al 50% in funzione delle condizioni applicative. L’utilizzo di trasformatori a basse perdite in sostituzione dei tradizionali, specie quelli delle reti di distribuzione, consente di ridurre le perdite del sistema elettrico. ABB è anche attiva nel campo degli impianti di cogenerazione di piccola taglia (fi no a 10 MW), mentre per ciò che riguarda l’automazione il Gruppo opera sia nel settore industriale che in quello della building automation le cui applicazioni pratiche hanno portato a riduzioni fi no al 40% della bolletta sia elettrica sia del gas. L’automazione, comporta sempre vantaggi, anche molto signifi cativi, a favore non solo dell’efficienza degli impianti ma, nel caso industriale, anche della produttività, prevenzione di guasti e riduzione dei costi di manutenzione. Nel campo delle energie rinnovabili ABB è impegnata, oltre che nella fornitura dei singoli prodotti specifi ci per queste applicazioni (interruttori, trasformatori, inverter, quadri elettrici, apparecchi di protezione ecc.), nell’off rire il completo “balance of plant” elettrico. Nel campo dell’energia solare (fotovoltaico e termodinamico) ABB si presenta anche come “general contractor” per la realizzazione di impianti effi cienti e complessi, come nel caso della recente acquisizione di un ordine dell’importo di 30 milioni di dollari da GA Solar, per la realizzazione di un impianto fotovoltaico da 13 megawatt nella Spagna settentrionale. ABB è inoltre leader nel campo delle “smart grids” per l’ottimizzazione del funzionamento dei sistemi elettrici ed integrazione delle rinnovabili con i conseguenti benefi ci in termini di riduzione delle emissioni.