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Concorso di polizia 2016: cosa bisogna sapere

La novità dell’apertura ai civili del concorso di polizia 2016 è di quelle che non passano inosservate, visto che permette anche a chi non ha prestato il servizio militare di tentare l’accesso al corpo di polizia. I requisiti di partecipazione da rispettare, in ogni caso, sono numerosi: per questo è bene tenerli in considerazione per evitare brutte sorprese o di incappare in imprevisti o inconvenienti. Ecco, quindi, che tra le caratteristiche necessarie per l’accesso al concorso ci sono il possesso della cittadinanza italiana e l’idoneità psichica, attitudinale e fisica al servizio di polizia.

Inoltre, è richiesto il possesso del diploma di scuola secondaria di primo grado, condizione alla quale devono essere aggiunti anche il godimento dei diritti politici e un’età compresa tra i 18 e i 30 anni (il 30esimo anno non deve ancora essere stato compiuto).

Non è tutto: per provare a partecipare al concorso di polizia 2016 bisogna essere in possesso di quelle che vengono definite “qualità morali e di condotta” così come sono indicate dal Decreto Legislativo numero 165 del 30 marzo del 2001 al comma 6 dell’articolo 35, e in più è indispensabile non essere stati espulsi da corpi militarmente organizzati, non essere stati espulsi dalle forze armate, non essere stati destituiti da uffici pubblici, non avere riportato condanne per delitti non colposi, non essere stati dispensati dall’impiego a causa di un rendimento insufficiente persistente e non essere stati sottoposti a misure di sicurezza o di prevenzione.

Concorso polizia 2016: come funziona e cosa succede

Il concorso pubblico per diventare agente di polizia viene bandito ogni anno: questo vuol dire che chi, per qualsiasi motivo, non riesce a partecipare a quello in programma quest’anno può comunque riprovarci il prossimo anno, sempre che rientri ancora nei limiti di età.

Se in passato, sulla base dell’articolo 2199 del Decreto Legislativo numero 66 del 15 marzo del 2010 e successive modifiche, l’accesso al concorso era riservato solo ed esclusivamente ai volontari in ferma prefissata di un anno – VFP1 – e ai volontari in ferma prefissata di quattro anni – VFP4 -, dall’inizio di quest’anno, come detto, le cose sono cambiate, e una parte dei posti a disposizione viene coperta con un concorso che è rivolto ai cittadini cosiddetti “provenienti dalla vita civile“. Questa parte è pari alla metà per il 2016 e per il 2017, e diventa pari a tre quarti per il 2018.

Vale la pena di segnalare, in conclusione, che lo svolgimento del concorso si articola in varie sezioni, riassumibili in una prova scritta e in prove di efficienza fisica. Una volta che il concorso è stato portato a termine, viene stilata una graduatoria di merito, e a quel punto si può sapere chi si è guadagnato l’opportunità di diventare un agente e di cominciare a servire lo Stato e i suoi cittadini.