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A gennaio 70mila occupati in più

Secondo l’Istat a gennaio 70mila occupati in più: posti fissi in crescita di 99mila unità, in calo i dipendenti a termine (-28mila). 

Il 2016 si apre con un balzo in avanti degli occupati: a gennaio ci sono 70mila persone al lavoro in più rispetto a dicembre 2015, frutto di una crescita di 99mila dipendenti con contratto permanente e di una contrazione di 28mila occupati a termine e di mille autonomi. Resta stabile la disoccupazione, mentre gli attivi diminuiscono di 63mila unità, anche in questo caso trainata essenzialmente dai contratti a tempo indeterminato che registrano un incremento di 426mila unità: più contenuta la crescita dei dipendenti con contratti a termine (+22mila), mentre gli indipendenti, cioè collaborazioni e partite IVA, diminuiscono di 149mila unità. 

Gli stessi dati Istat evidenziano come il tasso di disoccupazione nella fascia tra 15 e 24 anni rimanga su livelli molto alti, al 39,3%, e in crescita dello 0,7% su dicembre 2015, ma in calo dell’1,6% su gennaio 2015. Dal calcolo del tasso di disoccupazione sono esclusi i giovani inattivi che non cercano lavoro spesso perché studiano; l’incidenza dei disoccupati tra i 15 e i 24 anni sul totale dei giovani della stessa fascia d’età in Italia è pari al 10%, come a dire che un giovane su 10 è disoccupato. 

Il tasso di disoccupazione resta invariato all’11,5%, lo stesso livello di dicembre, in calo dello 0,7% su gennaio 2015. 

Nel confronto annuale, l’incremento occupazionale maggiore interessa la fascia d’età tra 50 e 64 anni (+1,8%), mentre nel confronto congiunturale, rispetto a dicembre 2015 la crescita maggiore ha interessato le due fasce d’età più “mature”, comprese tra 35-49 anni e 50-64 anni, che registrano un incremento dello 0,3%. 

A gennaio la decontribuzione sui nuovi contratti a tempo indeterminato si è ridotta: 40% di sgravio per due anni, con un limite a 3,250 euro annui (fino a dicembre 2015 lo sgravio durava tre anni con un tetto a 8.060 euro).