Editoriale di Mauro Milesi – B&G numero 06 – Maggio – Giugno 2009

La scelta coraggiosa di seguire la green line
In questo numero diamo ampio spazio al tema delle energie rinnovabili che possono rappresentare un importante investimento per le imprese. In tempi di crisi la sensibilità dell’opinione pubblica sulla questione dell’ambiente (basti pensare agli ecoincentivi nel settore auto) e l’attenzione degli imprenditori verso la cosiddetta economia verde sono notevolmente cresciute.
Sempre più spesso si sottolinea il legame tra lo sforzo per uscire da questo periodo di stallo economico e la salvaguardia dell’ecosistema ormai compromesso da decenni di assoluta pirateria. La crescita sfrenata senza la minima considerazione degli effetti sul mondo che ci circonda è stata il denominatore comune degli ultimi decenni, anzi una bandiera da sventolare con arroganza da parte di alcune economie e di alcune multinazionali capaci di operare considerando il protocollo di Kyoto un peso e un’assurdità della società evoluta. Oggi c’è un clima diverso, proprio grazie alla crisi. E qualcuno guarda alla prospettiva di rilancio proprio lungo la green line. Insomma la svolta potrebbe arrivare proprio dallo sviluppo di un sistema produttivo che guardi alle problematiche ambientali come un occasione di business. Ovviamente queste strategie innovative e gli investimenti necessari per avviare dei processi di valore aggiunto legati all’ecosostenibile sono percorsi pensati a medio-lungo termine.
Chi pensa e vuole ottenere tutto e subito pecca d’arroganza, ma anche di ipocrisia. Ma c’è un pericolo maggiore. C’è chi sottolinea che prima bisogna pensare a uscire dalla crisi continuando lungo la strada dell’economia tradizionale poco attenta ai problemi ambientali. C’è chi si preoccupa di ottenere subito i fatti, subito i risultati: si può cominciare a pensare all’ambiente anche a partire dal 2010. Continuiamo a inquinare ancora un po’ fino a quando non rimetteremo le aziende in carreggiata, allora ci sarà tempo per valutare i benefici dell’economia verde. Beh, allora, se questa è la rivoluzione del pensiero generata dalla crisi, rischiamo di finire in una crisi ancora peggiore.
Bisogna avere coraggio di voltare pagina. La gravissima recessione di questi mesi deve servirci a cambiare le prospettive, a pensare fin da subito a un nuovo modo di agire, altrimenti a forza di scusanti finiremo a gambe all’aria. Le imprese devono cambiare rotta se vogliono costruire un terreno solido su cui avviare il proprio successo: le scelte dell’oggi, dell’immediatezza, quindi compresa la scarsa attenzione all’ambiente non devono più essere patrimonio dell’imprenditore illuminato. Uscire dalla crisi senza un progetto nuovo, ma cercando di arrabattarsi con i vecchi stratagemmi servirà solo ad allungare l’agonia.